Sulla manifestazione del 13 10 contro il razzismo destra e m5s a Reggio Emilia scappano!
Oggi in Consiglio Comunale a Reggio Emilia stavamo discutendo la mozione per aderire all’appello e alle manifestazioni del 13 10 per una Europa unita e contro il razzismo, le destre e i populisti del m5s scappano dall’aula facendo mancare il numero legale (avevamo tre assenti giustificati) e non ci dicono come la pensano su questa manifestazione. In questa grande fuga salta anche la richiesta di inchiesta dalla consigliera Lusenti di Sinistra Italiana sulla manifestazione non autorizza di Blocco Studentesco, l’associazione parallela dei fascisti di Casa Pound nelle scuole, al polo scolastico Makallè di sabato scorso.
Sabato 13 Ottobre ci saremo lo stesso con iniziative e daremo supporto agli eventi della manifestazione 13-10.org, Reggio Emilia non fa un passo indietro nella lotta al razzismo.
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- LEGGI LA MOZIONE DEL COMUNE DI REGGIO EMILIA PER L’AESIONE ALLA MANIFESTAZIONE 13 10 CONTRO IL NAZIONALISMO PER UN’EUROPA UNITA E PER L’ATTIVAZIONE DI PERCORSI DI EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA GLOBALE.
- GUARDA IL MIO INTERVENTO IN SALA DEL TRICOLORE
- E LA RISPOSTA DELL’ASSESSORE SERENA FORACCHIA
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Valutato che
La società del terzo millennio, dominata dalla diffusione di internet e dalla iperconnettività delle relazioni umane, ha reso il confronto e la comunicazione online un “dialogo” quotidiano e ininterrotto, che pervade ogni ambito della società umana e arricchito quotidianamente nel bene e nel male. Secondo i dati di www.wearesocial.com, nel 2016 il 74% degli italiani che sono andati su Facebook ne hanno avuto un uso quotidiano, (contro una media globale del 55%). Gli italiani, inoltre, con l’85% di penetrazione degli smartphone, dimostrano di essere decisamente tra i più propensi al mondo alla fruizione di contenuti sempre più in mobilità. Il nostro Paese si presenta dunque come uno dei luoghi in cui le relazioni e lo scambio di messaggi e di informazioni via web sta diventando costante e sempre più pervasivo.
Un fenomeno che, con una proliferazione delle diverse piattaforme su cui si sviluppa – social networks, blog, chat -, si alimenta a colpi di commenti, like e condivisioni di messaggi non sempre di natura benevola. Un sondaggio di ParoleOstili, community online contro la violenza nelle parole, ha studiato 80 milioni di tweet del 2016 condivisi in Italia, identificando 4 diverse categorie per tweet di amore e altrettante 4 per tweet di rabbia: lo studio ha constatato che lungo lo scorso anno i tweet di rabbia (8,9%) sono stati mediamente superiori a quelli di amore (7,9%).
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L’ osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (OSCAD), una piccola struttura del ministero dell’Interno ha raccolto tutte le segnalazioni ricevute dall’Osservatorio fino al 31 dicembre 2017: un totale di 2.030 (più del 60 per cento delle quali sono motivate da razzismo e xenofobia). Il sistema usato dal’OSCAD è particolarmente rigido e include nel suo conteggio soltanto quei reati che le forze di polizia catalogano come “crimini d’odio” (l’OSCAD si limita a raccogliere le denunce di questo tipo dal database delle forze dell’ordine).
La Commissione sull’intolleranza, la xenofobia, il razzismo e i fenomeni di odio che prende il nome dalla deputata britannica Jo Cox – uccisa nel 2016 da un cittadino nazionalista affiliato al movimento neonazista – ha pubblicato la relazione finale che esamina le dimensioni, le cause e gli effetti dei discorso d’odio in Italia.
Il panorama che ne esce non è affatto rassicurante e uno dei dati più allarmanti che emergono dal punto di vista della discriminazione nei confronti dei cittadini stranieri riguarda la disinformazione: l’Italia risulta il paese con il più alto tasso nel mondo di ignoranza sull’immigrazione. Più della metà degli italiani ha una percezione sbagliata sulla presenza di cittadini stranieri residenti sul suolo italiano, il 35% ancora pensa che gli immigrati tolgano il lavoro agli italiani e il 56% pensa che la presenza di molti immigrati nei quartieri ne favorisca il degrado.
E’ anche per questo che negli ultimi anni sono aumentati esponenzialmente i siti razzisti, mentre i social media sono invasi di insulti, volgarità e diffamazioni aventi ad oggetto gli immigrati, spesso supportati da fake-news piuttosto che dalla realtà dei fatti. Per prevenire e contrastare odio e disinformazione la commissione ha elaborato ben 56 raccomandazioni per il Governo, le istituzioni locali e sovranazionali e le associazioni, riconducibili ai seguenti ambiti principali:
- colmare le gravi lacune nella rilevazione e nell’analisi dei dati sui fenomeni di odio a livello nazionale e sovranazionale, in particolare per quanto riguarda il sessismo;
- promuovere una strategia nazionale per contrastare l’odio in tutte le sue forme, articolata in piani d’azione specifici per combattere le discriminazioni dei singoli gruppi, ed attuare la Strategia Nazionale di Inclusione di Rom, Sinti e Camminanti;
- approvare alcune importanti proposte di legge all’esame delle Camere, tra cui quelle sulla cittadinanza e sul contrasto dell’omofobia e della transfobia;
- includere anche i discorsi d’odio sessisti nella legislazione in materia di odio e discriminazione;
- sanzionare penalmente le campagne d’odio (insulti pubblici, diffamazione o minacce) contro persone o gruppi;
- valutare, sulla base delle esperienze di altri Paesi e tutelando la libertà d’informazione in Internet, la possibilità di: esigere l’autoregolazione delle piattaforme al fine di rimuovere l’hate speech online; stabilire la responsabilità giuridica solidale dei provider e delle piattaforme di social network e obbligarli a rimuovere con la massima tempestività i contenuti segnalati come lesivi da parte degli utenti;
- esigere da parte delle piattaforme dei social network l’istituzione di uci dotati di risorse umane adeguate, al fine della ricezione delle segnalazioni e della rimozione tempestiva dei discorsi d’odio, anche attivando alert sulle pagine online e numeri verdi a disposizione degli utenti;
- rafforzare il mandato dell’UNAR in direzione di una maggiore autonomia, anche configurandolo quale autorità indipendente;
- responsabilizzare le figure istituzionali e politiche influenti nel dibattito pubblico, adottando meccanismi di regolazione per combattere il discorso d’odio;
- migliorare la conoscenza dei propri diritti da parte delle vittime e consentire alle organizzazioni attive nel contrasto alle forme d’odio di costituirsi parte civile in giudizio;
- attuare e diffondere la conoscenza delle norme previste dalla Legge n. 71 del 2017 sul bullismo;
- rafforzare nelle scuole l’educazione di genere e l’educazione alla cittadinanza, finalizzata agli obiettivi di rispetto, apertura interculturale, inter-religiosa e contrasto ad intolleranza e razzismo;
- sostenere e promuovere blog e attivisti no hate o testate che promuovono una contronarrazione e campagne informative rispetto al discorso d’odio, soprattutto nel mondo non profit, delle scuole e delle università;
- contrastare gli stereotipi e il razzismo sensibilizzando e responsabilizzando i media, specie online, ad evitare il discorso d’odio, comprese le notizie infondate, false e diffamatorie;
- prevedere l’istituzione di un giurì che garantisca la correttezza dell’informazione, come prospettato anche da proposte di legge presentate in questa e in precedenti legislature e sollecitare l’Ordine professionale e il sindacato dei giornalisti sul controllo della deontologia professionale.
Considerato che
Lo statuto del Comune di Reggio Emilia recita che:
Il Comune nell’esercizio delle proprie funzioni si ispira ai Principi della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948, persegue gli obiettivi politici e sociali sanciti dalla Costituzione della Repubblica. Coordina la propria attività con lo Stato, la Regione Emilia Romagna, con la Provincia ed i Comuni al fine di realizzare un organico sistema delle autonomie.
Il Comune in particolare opera per:
a)salvaguardare e consolidare i valori di libertà, antifascismo, eguaglianza, giustizia sociale, democrazia e solidarietà, contro ogni forma di totalitarismo;
b)promuovere la cultura della pace mediante opportune iniziative di educazione, di cooperazione, di informazione;
c)promuovere la tutela dei diritti umani in ogni parte del mondo, con particolare attenzione ai paesi con cui si intrattengono rapporti di gemellaggio o di amicizia, anche mediante azioni di sensibilizzazione e informazione;
d)promuovere la tutela della vita umana, della persona e delle famiglie, la valorizzazione sociale della maternità e della paternità, assicurando sostegno alla corresponsabilità dei genitori nell’impegno di cura e di educazione delle figlie e dei figli anche tramite i servizi sociali ed educativi
- La fondazione Mondisieme, a cui il comune di Reggio Emilia aderisce in qualità di membro fondatore dalla costituzione nel 2011, riporta all’art 2 comma 1 punto 1 del proprio statuto la funzione di promozione della coesione e del dialogo interculturale
- La Fondazione e35 ha mandato di sostenere lo scambio ed il confronto internazionale per una crescita delle politiche locali
Visti
La dichiarazione di Michelle Bachelet, neo Alto commissario Onu per i diritti umani il 10 Settembre 2018 nella quale ha reso noto che invierà personale in Italia per valutare il forte incremento di atti di violenza e di razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e Rom
L’appello della manifestazione 13 10 che riporta messaggi in linea con lo statuto del Comune. In particolare Vogliamo un’Europa di libertà e di pace. Eppure il nazionalismo ha ripreso parola. Si diffonde l’intolleranza. L’odio si fa sempre più incalzante, la violenza diventa quotidianità. Si fomenta la paura dell’altro, dello straniero, e la si converte in capitale politico. Si invocano uomini forti. La corruzione mina la società. Lo stato di diritto si va sgretolando. Le conquiste sociali e i diritti ottenuti a costo di dure lotte sono minacciati. La libertà e la pace non sono più scontate. www.13-10.org
La natura locale e interazionale assunta dal fenomeno e la volontà di trovare risposte o protocolli di azione di contrasto all’hate speech che possano essere armoniche a livello europeo
Il Consiglio Comunale del Comune di Reggio Emilia
INVITA IL SINDACO E LA GIUNTA
- a dare mandato alla fondazione Mondinsieme di rafforzare gli strumenti e le azioni volte a contrastare gli stereotipi e i pregiudizi. L’azione deve essere particolarmente rivolta a giovani, studenti anche attraverso sensibilizzazione e interventi educativi nelle scuole,
- dare mandato alla fondazione Mondinsieme di attivare un’azione di ascolto e sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza per promuovere campagne informative a contrasto di episodi di razzismo e discriminazione, incitanti all’odio, avvalendosi nei percorsi della collaborazione e del pieno coinvolgimento delle associazioni aderenti alla fondazione stessa.
- dare mandato alla Fondazione E35 di sostenere il confronto europeo ed internazionale su queste tematiche, attivando meccanismi che possano finanziare i progetti identificati
- dare mandato alla fondazione E35 ed a fondazione Mondisieme di attivare percorsi sperimentali di educazione alla cittadinanza globale in linea con il documento di strategia nazionale adottato lo scorso 28 febbraio 2018.
- Ad aderire con comunicato stampa alla piattaforma europea dell’evento 13 10.
- A realizzare una o più iniziative in sostegno all’evento europeo contro il nazionalismo e l’odio.