Coalizione Civica, bocciati 5 documenti su lavoro, centro storico, lotta alla povertà e trasparenza delle partecipate.

Coalizione Civica, bocciati 5 documenti su lavoro, centro storico, lotta alla povertà e trasparenza delle partecipate.

Torna subito a impegnarsi Coalizione Civica. La formazione civica rappresentata nel nuovo consiglio comunale di Reggio Emilia da Fabrizio Aguzzoli e Dario De Lucia ha avviato il nuovo mandato presentando cinque documenti nella prima occasione utile, il consiglio comunale del 10 luglio.

Si tratta di proposte che riguardano i temi citati dal neo-sindaco Massari come proprie linee guida, come lavoro, tenuta del centro storico e sostegno alle povertà e alla sicurezza.

Peccato che le vecchie abitudini del centro-sinistra reggiano non cambino, e i cinque documenti sono stati tutti bocciati dalla maggioranza. Una consuetudine, quella di respingere a priori ciò che non proviene dalle proprie fila, al di là della qualità delle proposte. Aguzzoli e De Lucia non si scoraggiano e ripresenteranno i testi nella seduta consiliare dedicata al bilancio economico.

Quali erano le cinque idee di Coalizione Civica?

1.La prima, relativa all’ambito lavorativo dell’ente, era la richiesta di rafforzare il servizio pubblico con l’assunzione diretta di personale comunale, senza ricorrere ai soliti bandi di esternalizzazione. Per questi ultimi, si chiedeva poi l’introduzione di un salario minimo per i lavoratori in appalto e subappalto dal Comune, con un tetto minimo a 9 euro.
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2.La seconda era dedicata al centro storico, per togliere l’annunciata modifica ai parcheggi di via Cecati, destinati a diventare stalli a pagamento. Si guardava poi alla mobilità green, con la riapertura del Bicibox di via Cecati e maggior attenzione ai parcheggi e ai punti di sistemazione delle bici, spesso teatro di furti, in centro.
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3.Per fronteggiare le tante situazioni di povertà, Coalizione Civica chiede di realizzare un dormitorio pubblico capiente e attrezzato per persone senza fissa dimora e indigenti. La casa albergo e le altre strutture sono insufficienti per fronteggiare le richieste ormai presenti tutto l’anno, e non solo per l’emergenza freddo.
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4.La quarta domanda riguarda la doverosa opera di controllo delle realtà partecipate, con l’inserimento di un consigliere indicato dall’opposizione, con funzioni di vigilanza, all’interno dei consigli di amministrazione delle partecipate. Un tema particolarmente delicato per quanto riguarda Stu Reggiane, realtà a cui è affidata una partita chiave, quella dello sviluppo dell’area delle Reggiane.
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5. Infine, si chiedeva di informare il prima possibile, e in maniera formale, il consiglio comunale sulle nomine fiduciarie del sindaco Massari.
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Un pacchetto che avrebbe rappresentato un miglioramento concreto per la comunità e un segnale chiaro di discontinuità, quella discontinuità qua e là ventilata da Massari in campagna elettorale e poi smentita dai fatti. A partire dalla composizione della giunta.

“L’allora candidato sindaco Massari aveva parlato di discontinuità nella sua prima conferenza stampa, proponendo addirittura di azzerare tutte le deleghe, ma credo che tutti noi non ci fossimo illusi che questo sarebbe accaduto, considerando quelle affermazioni più frutto dell’entusiasmo del momento e soprattutto di inesperienza e di scarsa o nulla conoscenza dell’apparato amministrativo che si proponeva di andare a dirigere. Era evidente che il sistema mai avrebbe permesso di rinunciare ai forti capisaldi che devono garantire gli affari e gli equilibri finanziari di IREN, di STU Reggiane, di Istituzione scuole e nidi di infanzia, con i loro bilanci milionari e delle altre partecipate e controllate”, ha ricordato Aguzzoli. “E difatti così non è stato e questo si riflette proprio nella formazione di questa giunta, che sembra, come sempre, costruita con il bilancino del manuale Cencelli, dove a fianco di persone inserite per garantire la rappresentanza dei partiti del campo largo, che sono riusciti a superare il quorum, siedono proprio coloro che questi equilibri finanziari devono garantire”, fa notare Aguzzoli.

La prevalenza assoluta del Pd, poi, è un ulteriore motivo di preoccupazione: “Nel Pd noi leggiamo non lo sforzo di costruire il benessere di una comunità armoniosa e coesa, ma piuttosto l’atteggiamento di chi si trova a dover gestire una assemblea dei soci all’interno della quale non sappiamo se esprime anche l’amministratore delegato, ma sicuramente esprime la maggioranza assoluta delle azioni societarie. Quello che ci sembra certo però è che persegua più il profitto di impresa che il benessere dei cittadini”, fa notare amaramente.

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