Allarme sicurezza: presidio fisso di forze dell’ordine in Piazzale Marconi

Allarme sicurezza: presidio fisso di forze dell’ordine in Piazzale Marconi

Dario De Lucia: “Abbiamo già richiesto il presidio fisso con un interforze che a piazzale Marconi è necessario”, dice. “Il tema posto dai lavoratori è legittimo. Nessuno vuole andare dove lavora col rischio che gli succeda qualcosa, ma si tratta di mettere soluzioni non tampone e strutturali“.

Coalizione civica rilancia l’allarme sicurezza delle lavoratrici dell’ufficio postale “Reggio 2” della zona stazione. Lo fa con una mozione in sala del Tricolore in cui si chiede all’amministrazione anche di portare “con urgenza” la questione all’attenzione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica (che si riunisce in Prefettura con le forze dell’ordine, ndr), per attuare delle “soluzioni concrete”. Il documento- depositato venerdì scorso dal consigliere Dario De Lucia- prende le mosse dal grido di allarme lanciato dal sindacato Confsalcom lo scorso ottobre, dopo l’aggressione di una sportellista da parte di un utente ubriaco.


Il clamore suscitato dall’episodio, fortunatamente senza conseguenze gravi ma che aveva spinto i dipendenti a minacciare di chiudere l’ufficio di pomeriggio, ha indotto Poste ad attivare un servizio di vigilanza privata, mantenuto però- a detta dell’azienda per i costi elevati- solo per una settimana (dal 29 ottobre al 6 novembre).

La mozione di Coalizione civica chiede per questo al Comune anche di attivarsi con l’azienda per ripristinare, questa volta “in via permanente”, il servizio di guardiania presso l’Ufficio Postale “Reggio 2”.

Si chiede inoltre di potenziare il presidio delle Forze dell’ordine nell’area di Piazzale Marconi, “con particolare attenzione agli orari di apertura e chiusura dell’ufficio postale” e di valutare l’installazione di ulteriori sistemi di videosorveglianza nell’area circostante l’ufficio postale. Infine, si impegnano sindaco e Giunta a coinvolgere le Poste “nella strategia di coordinamento tra Comune, residenti, forze dell’ordine e rappresentanze sindacali per monitorare la situazione e definire strategie condivise di intervento“.

Qualcosa deve essere fatto, ma il problema non può essere risolto solo da un privato. Se il problema l’ha creato la politica deve risolverlo la politica“, dice Francesco Ronzoni, Rsu Confasalcom. “Anche l’azienda però non può evitare di farsi carico della sicurezza dei lavoratori, perché guadagna ogni anno milioni di utili che non vengono mai reinvestiti in questo campo“. Il sindacalista avvisa infine: “Continuando così succederà qualcosa: la domanda non è se, ma quando“.

La “guardia noi dovremmo averla tutte le sere, sempre“, aggiunge Francesca Ida Suero, Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza Confsalcom, in servizio nell’ufficio “incriminato”. Che poi puntualizza: “Questa situazione di insicurezza va anche a discapito dell’azienda: io lavoro attivamente come consulente e quello che devo constatare quotidianamente è anche una perdita di clienti, magari affezionati, che però non se la sentono di venire in questa sede“.


Suero ricorda infine: “Oggi è la giornata della violenza contro le donne, ma nei fatti qui non cambia nulla. Non vorrei un giorno assistere in prima persona all’ennesima tragedia annunciata“.
In tema di sicurezza Giuseppe Uva (Rsu) ricorda anche il presidio della Polizia di Stato che esisteva in via Turri, oggi smantellato per mancanza di organico.


Conclude il civico De Lucia: “bene le luminarie e la pulizia annunciate dall’assessore Bondavalli, ma la sicurezza viene per prima”

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