SALARIO MINIMO LEGALE: UNA BATTAGLIA DI DIGNITÀ

SALARIO MINIMO LEGALE: UNA BATTAGLIA DI DIGNITÀ

La proposta in Sala del Tricolore

Nel tentativo di garantire un adeguamento retributivo dignitoso per migliaia di dipendenti comunali e lavoratori in appalto, Coalizione Civica, con l’appoggio del Movimento 5 Stelle locale, ha deciso di portare avanti una proposta audace: istituire un salario minimo di 9 euro all’ora per tutti i lavoratori retribuiti direttamente o indirettamente dal Comune.

Una proposta condivisa su scala nazionale

L’iniziativa, che si ispira ad altre proposte analoghe discusse in molte città italiane, richiede un’immediata azione a livello locale per garantire dignità e sussistenza a chi contribuisce al benessere della comunità. Modelli simili hanno già trovato il favore di Amministrazioni locali, come nel caso di Livorno, dove una proposta analoga è stata recentemente approvata.

In Italia, la questione del salario minimo è particolarmente rilevante, dato che attualmente il Paese non ha una legislazione uniforme in materia e, per questo motivi, al centro della richiesta c’è la chiara volontà di istituire un salario minimo di 9 euro all’ora per tutti i dipendenti comunali e per coloro che lavorano negli appalti comunali. Nel frattempo, questa richiesta di dignità e sicurezza economica ha trovato il supporto a livello nazionale da partiti come il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana, Potere al Popolo e Unione Popolare, i quali hanno annunciato nuove battaglie nelle aule parlamentari.

Vogliamo estendere l’iniziativa a tutto l’Anci

Sebbene infatti il Parlamento Europeo abbia approvato il regolamento per il salario minimo il 14 settembre 2023, l’Italia si trova tra i sei Paesi dell’Unione Europea che ancora non hanno implementato una legislazione dedicata, insieme ad Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia e Svezia.

La mozione presentata da Coalizione Civica e Movimento 5 Stelle vuole colmare questa lacuna legislativa, impegnando in tal senso il sindaco Luca Vecchi, che, tra le altre cose, ricopre anche la carica Presidente regionale dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci).

Se la proposta fosse sostenuta a gran voce dall’Anci e, attraverso di essa, nella Conferenza Stato-Città, potremmo finalmente vedere attuate le prime misure in direzione di un salario minimo legale per tutti i lavoratori italiani, sia pubblici che privati.

Non è vero che i Comuni non possono fare nulla!

Come detto, la nostra proposta mira a introdurre un adeguamento retributivo per tutti i dipendenti comunali e per coloro che lavorano negli appalti comunali, portando il salario minimo a 9 euro l’ora. Tale cambiamento dovrà naturalmente riflettersi anche nel Codice degli Appalti locale, previa valutazione di conformità con la normativa di settore.

Ma non è tutto: se la proposta sarà approvata, il Comune di Reggio Emilia sarà chiamato a promuovere tutte le iniziative possibili presso il Parlamento italiano, al fine di adottare nuovi provvedimenti legislativi in linea con gli obiettivi delineati dall’Unione Europea, a salvaguardia dei lavoratori da retribuzioni indebitamente basse.

In sintesi

Stabilire un salario minimo di 9 euro all’ora deve diventare una condizione imprescindibile per tutti gli appalti comunali, affinché ogni lavoratore impegnato nel servizio pubblico possa godere di tale retribuzione minima. Questa mossa rappresenterebbe un importante modello in vista dell’adeguamento delle normative anche a livello nazionale.

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