LIBRO LIBERA TUTTI!
Con piacere abbiamo risposto all’appello della Biblioteca comunale di Poviglio,
dopo la lettura a Rosta Nuova, Martedì 15 Gennaio alle 16,30 con il compagno di mille avventure Alberto Nicolini, Presidente Arcigay Gioconda, torneremo a leggere i libri per bambini censurati in alcuni comuni italiani perchè ritenuti devianti (tutte le amministrazioni che censurano sono governati dalla Lega o dalla ultra destra) ma che in realtà sono i libri da sempre letti. Sfido chiunque a non aver letto o sentito leggere i libri di Leo Lionni.
Ecco alcuni “pericolosi” libri che libereremo insieme:
«Piccolo blu e piccolo giallo», di Leo Lionni
«Pezzettino», di Leo Lionni
«Piccolo uovo», di Francesca Pardi
«Dov’è la mia mamma?» di Julia Donaldson – Axel Scheffler
«Forte come un orso», di Katrin Stangl
«Sono io il più bello» di Mario Ramos
«E con Tango siamo in tre», di Peter Pannel
«A piede libero», di Mirco Zilio
«Beniamino», Lynne Richards
«Dov’è il mio papà?», di Ji-Yum Shin
L’AIB (Associazione Italiana Biblioteche) ha denunciato più volte le censure di libri per bambini che diversi comuni in Italia hanno operato nelle biblioteche, dichiarando che difende con fermezza le scelte professionali dei colleghi. I bibliotecari, nel quotidiano esercizio della loro professione, sono tenuti a rispettare i principi contenuti nel Manifesto IFLA/Unesco per le biblioteche pubbliche, nel quale viene affermato, in modo perentorio ed inequivocabile, che le raccolte di ogni biblioteca devono riflettere gli orientamenti attuali e l’evoluzione della società e non possono essere soggette ‘ad alcun tipo di censura ideologica, politica o religiosa’, poiché è dall’accesso libero e senza limitazioni al pensiero e alle opinioni più diverse – anche se contrastanti con la nostra visione del mondo – che dipendono la partecipazione dei cittadini alla vita civile e politica. La biblioteca pubblica documenta le idee, lasciando al lettore la responsabilità di formarsi un’opinione. Ogni pretesa di discriminare a priori costituisce una limitazione della libertà di scelta e lascia trasparire l’idea che i cittadini debbano essere sottoposti a una tutela non richiesta e probabilmente nemmeno desiderata.