SONO TORNATI GLI ISPETTORI GENDER DAL FAMILY DAY
Leggo oggi su Prima Pagina che l’ “Osservatorio Antigender” della Diocesi di Reggio Emilia attacca le due iniziative pubbliche contro le discriminazioni di genere che si svolgeranno alla Scuola Don Bosco il 17 e 23 Febbraio proposte da Associazione Non Da Sola e Progetto Alice.
Leggo che sono accusate dagli ispettori del gender reggiani (portavoce il Signor Rizzolo) di portare nella scuole, con la scusa della violenza sulle donne, concetti di stereotipo che sono tipici dell ideologia gender. Inoltre sono vicine al Circolo Arcigay Gioconda.
I pregiudizi su “come sono” e “cosa piace” ai maschi e alle femmine sono inconsapevolmente assunti e trasmessi dal mondo degli adulti. Questi stereotipi con il tempo creano condizionamenti negativi, influenzando il futuro scolastico, la scelta della professione e la vita personale dei bambini e delle bambine.
“La scuola che fa la differenza” vuole contrastare alla radice, fin dalla primissima età, le condizioni culturali e sociali che favoriscono la violenza sulle donne, i fenomeni di omofobia e di bullismo. Un’occasione per mettere insieme energie allo scopo di acutizzare un nostro senso critico attraverso la conoscenza
Come può una iniziativa lodevole come questa spaventare la Diocesi di Reggio Emilia?
I messaggi positivi che i genitori e gli insegnanti della Scuola Don Bosco vogliono condividere con l’Associazione Non Da Sola perchè vengono visti pericolosi dal Vescovo Camisaca e dai suoi sottoposti?
L’Associazione Non Da Sola si pone come obiettivo quello di cambiare la cultura che legittima e giustifica la violenza alle donne costruendo una nuova dimensione del rapporto fra i sessi, valorizzando la forza, l’autonomia, la soggettività femminile anche attraverso la costruzione di forme e luoghi di solidarietà fra donne di diversa provenienza, nazionalità, cultura. E’ una storica associazione del nostro territorio riconosciuta e stimata dal Comune di Reggio Emilia, tanto che dal 1997 gestisce per il comune il Centro Antiviolenza .
Sono 105 i femminicidi accertati in Italia nel 2014. Sono 1157 le donne uccise dal 2004 per questa violenza di genere, l’uccisione della donna proprio in quanto donna. Questo è un tema che non riguarda solo le donne, anzi riguarda soprattutto gli uomini. E’ un cambiamento culturale che deve partire con l’educazione dall’infanzia e deve proseguire nella crescita. Perchè non dovremmo sostenere i progetti delle associazioni che si impegnano contro la violenza di genere? Signor Rizzolo qual’è il problema se queste associazioni collaborano con Arcigay?
Lo ripeto. La teoria del gender non esiste. In nessun ambito accademico si parla di “teoria del gender”. Si tratta di un’espressione usata dai cattolici conservatori e forze di destra per creare consenso intorno a false posizioni sessiste e omofobe. Lo abbiamo visto con il Family Day.
L’ideologia gender è per queste persone una strategia per manipolare l’identità sessuale dei bambini e soprattutto ha stimolato in una parte del pubblico sentimenti di ostilità verso le persone omosessuali.
La Diocesi di Reggio Emilia non sta dando un buon esempio di onestà e intelligenza prestando il fianco a teorie false e discriminatorie come quella del gender e avvallando corsi come quelli di “Courage” dove si propone la rieducazione degli omosessuali, che vengono trattati al pari di alcolisti e drogati.
Di recente ho presentato in Sala del Tricolore una mozione dove il consiglio comunale di Reggio Emilia condanna la falsa teoria del gender e chi la promuove e si schiera a favore dell’approvazione delle unioni civili.
Chiedo a tutti i cattolici di buon senso di prendere le distanze da questa iniziativa della Diocesi di Reggio Emilia. I gay non minacciano voi o i vostri figli, chiedono soltanto pari diritti. La scuola italiana non è un luogo pericoloso dove deviano i vostri figli. Fate piuttosto attenzione a certe parrocchie come ricordano alcuni fatti di cronaca.