La musica emergente e SputnikRock
Oggi sulla Gazzetta di Reggio, che ringrazio, faccio il punto sul concorso musicale SputnikRock che portiamo avanti da cinque anni con le Feste de l’Unità dell’Emilia. Qui aggiungo alcune ringraziamenti alle persone che hanno reso possibile e poi grande il contest e un punto sulla musica nel nostro paese vista da chi con SputnikRock sta dalla parte dei piccoli. Partiamo dalla musica.
Una volta a Berlino mi capitò di notare numerosi ragazzi in fila all’ingresso di una birreria nel quartiere di Kreuzberg. Incuriosito, chiesi che band suonasse per meritare tutto questa attenzione. Mi risposero che non lo sapevano, a loro interessava andare al concerto, non della band in particolare, e se facevano cover se ne andavano. Ecco il mio desiderio per la musica emergente: che torni questo spirito nel nostro territorio, fucina di artisti internazionali. I piccoli locali e circoli stanno chiudendo (qui a Reggio Emilia purtroppo recentemente ha chiuso dopo 17 anni di attività il Calamita, lo storico live club di Cavriago) e anche i grossi sentono la crisi, nel 2012 la Gran Bretagna ha approvato il Live Music Act, una deregolamentazione delle leggi per cui se un locale ha una capienza inferiore alle 200 persone, non è necessaria una specifica licenza per organizzare eventi. In Italia significherebbe che chi organizza concerti non deve più sobbarcarsi alla burocrazia, reprimendo l’attività musicale. Una analoga proposta era stata portata avanti da Boeri e dal Ministro Bray, ma dopo l’approvazione è mancato un seguito reale. Noi di SputnikRock abbiamo supportato questa proposta e da sempre sosteniamo i movimenti no SIAE, la tassa più stupida e classista che possa esistere.
Fino al 2013 il concorso è stato organizzato volontariamente grazie ai vari responsabili delle arene musicali della Feste PD e non PD, infatti il contest è organizzato per le feste del partito democratico ma negli anni si è ampliato anche a kermesse e realtà non di partito. Tra i tanti che ringrazio ci tengo a citare Alessandro Santachiara di Campagnola, Matteo Grassi di Montecavolo, Alex Manicardi di Suzzara, Andrea Faietti di Bagnolo, Umberto Miceli di Reggio Emilia e Luca Marchi di Correggio.
Ci sono stati grandi cambiamenti. Il contest è diventato un tale riferimento per il circuito emergente da raggiungere le 250 band iscritte per edizione. Quell’anno abbiamo fatto la scommessa di ampliare il contest, coinvolgendo Matteo Stanziani di Modena, Gaspare Righi di Bologna e Valerio Roncaglia con la tutta la squadra del Kalinka di Carpi. Anche il team interno si è allargato, stringendo una collaborazione con Rumore Web, l’emittente radiofonica dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Due ragazze della webradio, Federica Ferro e Chiara Ugosetti, sono entrate nello staff consolidando la macchina esecutrice del concorso.