Ci riproviamo: nuova mozione per il salario minimo

Ci riproviamo: nuova mozione per il salario minimo

Ci pensa Coalizione Civica a presentare la mozione per il salario minimo in Consiglio Comunale

Nel luglio 2024, con i voti contrari di Partito Democratico e alleati, il Consiglio comunale bocciava la nostra proposta per inserire il salario minimo tra le priorità del mandato. Oggi Coalizione Civica ci riprova: abbiamo depositato una nuova mozione per garantire almeno 9 euro lordi all’ora a tutte le lavoratrici e i lavoratori impiegati negli appalti, concessioni e forniture del Comune di Reggio Emilia.

“Non è accettabile che il pubblico alimenti il lavoro povero – dichiarano i consiglieri Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli –. Abbiamo visto troppe gare al ribasso, troppi servizi esternalizzati a condizioni indecenti. Il dolore delle persone sottopagate non può essere ignorato. Dietro ogni contratto c’è una famiglia, un giovane che non riesce a costruirsi un futuro, una lavoratrice che non arriva a fine mese.”

Povertà e lavoro: il paradosso strutturale italiano

Secondo i dati più recenti, oltre 3 milioni di lavoratrici e lavoratori in Italia percepiscono salari talmente bassi da non superare la soglia di povertà, nonostante un impiego regolare. Una condizione che colpisce in particolare i giovani, le donne e chi lavora nei servizi esternalizzati. L’Italia è uno dei pochi Paesi in Europa a non avere ancora un salario minimo legale: un vuoto normativo che lascia mano libera a pratiche di sfruttamento legale nei contratti pubblici e privati.

Lavoro pubblico esternalizzato a Reggio Emilia: a che prezzo?

La situazione non risparmia il nostro territorio. A Reggio Emilia, molti servizi comunali – come la manutenzione del verde, la ristorazione scolastica, i servizi educativi e di cura – sono oggi affidati in appalto a ditte che vincono le gare offrendo ribassi economici spesso insostenibili. A pagarne il prezzo sono i lavoratori: stipendi sotto i 7 euro lordi all’ora, ritmi insostenibili, precarietà continua.

“Le giovani generazioni ci chiedono stabilità, dignità, tutele. Questo significa mettere il lavoro al centro. Se a Napoli e Genova lo hanno già fatto, Reggio non può restare indietro.”

Cosa prevede la mozione

Il nuovo testo della mozione si fonda sull’articolo 36 della Costituzione, sulla sentenza della Cassazione n. 27713/2023 e sulla Direttiva UE 2022/2041, e si collega alle novità del Codice degli Appalti. La mozione chiede:

  • l’obbligo di garantire almeno 9 euro lordi all’ora a chi lavora per conto del Comune;
  • l’indicazione del CCNL corretto in ogni bando, con verifica dell’applicazione;
  • criteri sociali premianti nelle gare, che favoriscano le aziende più virtuose;
  • un tavolo con sindacati e rappresentanze datoriali per monitoraggio, contrattazione di miglior favore e continuità occupazionale.

La palla ora passa alla maggioranza: scegliere se stare dalla parte del lavoro dignitoso o continuare a voltarsi dall’altra parte.

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