
Riduzione delle tariffe rifiuti: 10,7 milioni di euro di dividendi IREN
In Consiglio Comunale, PD e alleati bocciano la proposta di Coalizione Civica sulla riduzione delle tariffe rifiuti
Durante il Consiglio comunale del 30 giugno, la maggioranza guidata dal Partito Democratico ha respinto l’ordine del giorno presentato dai consiglieri Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli (Coalizione Civica) che chiedeva di destinare una quota dei dividendi IREN – pari a 10,7 milioni di euro – alla riduzione delle tariffe rifiuti per le famiglie reggiane.
Una scelta grave, che conferma la volontà politica di non mettere al centro il benessere dei cittadini, ma di continuare a utilizzare gli utili di IREN per alimentare spesa corrente e meccanismi opachi, senza trasparenza né ricadute dirette sulle famiglie.
“Abbiamo proposto una misura concreta, giusta e immediatamente applicabile. È inaccettabile che si continui a chiedere sacrifici ai cittadini mentre il Comune incassa milioni di euro proprio dai rincari che pesano sulle bollette delle famiglie”, affermano i consiglieri De Lucia e Aguzzoli.
Una gestione inefficiente e costosa
Reggio Emilia paga tariffe rifiuti più alte rispetto ad altri bacini come Parma e Piacenza, dove la gara pubblica ha portato a risparmi per i cittadini. Il servizio IREN è affidato in regime di monopolio da 14 anni senza gara, a vantaggio esclusivo del gestore.
La raccolta differenziata a Reggio è meno efficace e più costosa rispetto a territori come quello della Bassa reggiana, dove la piccola azienda pubblica Sabar garantisce costi più bassi (87 €/abitante), bilancio in attivo e servizi migliori.
Un’occasione mancata, una battaglia che continua
Coalizione Civica ribadisce il proprio impegno per una gestione trasparente e sostenibile dei servizi pubblici locali, con gare pubbliche, maggior controllo dei Comuni e tariffe più eque.
“Non ci arrendiamo. Continueremo a denunciare questo sistema che fa pagare i cittadini per garantire utili ai soci pubblici e chiediamo che i dividendi IREN siano finalmente usati per ridurre le bollette, non per alimentare la rendita politica.”
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