Zona Ospizio, taglio di alberi non autorizzato e ammenda non pagata

Zona Ospizio, taglio di alberi non autorizzato e ammenda non pagata

De Lucia e Aguzzoli: “se confermata la notizia, si profila una gestione volutamente opaca e poco corretta.”

Se confermata la notizia, della mancata riscossione della multa per taglio non autorizzato di alberi dove sorgerà il nuovo CONAD, siamo di fronte a un fatto grave ed inquietante.

La vicenda dell’abbattimento degli alberi nella zona del Bosco Urbano di Ospizio in agosto 2015 era già nota da tempo. Proprio lì, dove hanno abbattuto gli alberi, avrebbe dovuto sorgere il nuovo CONAD. Alla luce di questa manovra erano stati rilasciati verbali da parte della Polizia Forestale e relative ammende per circa 20.000 euro.

Le ammende erano state comminate per la mancata richiesta, da parte di CONAD, delle preliminari autorizzazioni necessarie. Si tratta di una vicenda già nota in quanto stigmatizzate l’indomani stesso, in un comunicato stampa, da parte degli allora assessori Tutino e Pratissoli, i quali dichiaravano: “Oltre alla multa saranno piantati nuovi alberi”.

Di queste piantumazioni compensatorie non c’è traccia. Anzi, di lì a poco e a seguito di regolare richiesta, il Comune avrebbe autorizzato l’abbattimento di altre 94 essenze arboree di vario tipo nel dicembre 2015.

Che fine hanno fatto le ammende?

Si apprende con stupore ed apprensione dalla stampa che le ammende comminate non sarebbero mai state riscosse o almeno che non se ne trova traccia nei bilanci e nei movimenti bancari del Comune. Occorre avere conferma di questo fatto che, se verificato, porrebbe seri interrogativi sulla esistenza di rapporti viziati tra chi amministra il Comune e CONAD. Una situazione che solleva numerosi dubbi.

Bisogna che venga chiarita al più presto da parte del Comune e di CONAD, fornendo la documentazione atta a chiarire se le ammende siano state pagate o archiviate. Se le ammende non sono state mai pagate siamo di fronte ad una seria problematica: una amministrativa dove, assieme al danno erariale, vanno indagate le responsabilità di un eventuale comportamento omissivo ed una politica che riguarda i rapporti fra Comune e Conad.

Un’area già segnata da tempo?

Diversi aspetti ci inducono a pensare che CONAD sia una controparte privilegiata del Comune o almeno molto più dei cittadini che da tempo richiedono al Comune un ripensamento rispetto a quell’antico progetto edilizio e commerciale.
Pare che fin da allora il destino di quell’area fosse segnato. A testimoniarlo sono la fretta con la quale si è provveduto alla firma della convenzione fra Comune e Conad pochissimi giorni prima della discussione in consiglio comunale di una Mozione di iniziativa popolare sostenuta da circa 2400 firme di cittadini reggiani. Ancora prima, però, si era chiarito il disegno dell’amministrazione a partire dalla variante alla destinazione d’uso del terreno (che sarà poi acquistato da CONAD) approvato con deliberazione di Consiglio Comunale del 09/10/2006, che diverrà così a destinazione prevalentemente terziario-commerciali e di servizio.

Inoltre, dall’Ordine del Giorno proposto dal Partito Democratico e votato dal Consiglio Comunale in data 13/04/2015 si evince che si “valutava positivamente la variante al POC (PRU_IP – 6 – Ospizio), che riduce la quota residenziale e valorizza quella destinata allo spazio pubblico.” Per finire con la recente presa di posizione sul giornale del segretario cittadino del PD che blindava il progetto, sempre poco prima della discussione in aula consiliare della relativa Mozione di iniziativa popolare.

Coalizione Civica continua a vigilare

Dichiarano Fabrizio Aguzzoli e Dario De Lucia, consiglieri comunali di Coalizione Civica: “Questa vicenda, qualora confermata, rappresenterebbe l’ennesimo esempio di come questa amministrazione, nel continuo delle precedenti, affronti con superficialità i temi ambientali, privilegiando il consumo di suolo e la velocità di esecuzione dei cantieri rispetto alla tutela del territorio. Questo dimostra quanto poco questa politica tenga alla trasparenza e alla partecipazione dei cittadini. Ci sembra che esista un combinato disposto più legato agli affari che all’interesse comune per la tutela del suolo e del verde pubblico.”

Coalizione Civica ha inoltre portato all’attenzione delle autorità preposte diversi dubbi circa la regolarità di alcuni passaggi della convenzione. Tra questi, emerge in particolare il caso dell’affitto di un locale di 300 mq che il Comune dovrà pagare a Conad. Non è specificato l’importo di questo affitto, né tantomeno la sua durata, lasciando aperti interrogativi sul possibile impatto economico per l’ente pubblico.

Coalizione Civica continuerà a vigilare e a chiedere chiarezza su tutti gli aspetti di questa vicenda, ribadendo la necessità di un’amministrazione che rispetti il territorio, i cittadini e il rispetto delle regole.

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