Senatori rinunciate ai vitalizi
Ci rivolgiamo ai senatori, in particolre quelli della nostra città, dopo la decisione del consiglio di garanzia del Senato che ha ripristinato i vitalizi agli ex senatori eletti prima del 2012. Alcuni giorni fa una delibera dell’organismo di controllo di Palazzo Madama ha deciso di accogliere in ultima istanza il ricorso presentato da diversi ex senatori di tanti partiti contro il taglio sancito nel 2018. All’epoca, si decise di applicare anche ai parlamentari italiani un riconoscimento pensionistico basato sul sistema contributivo, quindi con percentuali calcolate sui contributi versati ogni anno in dichiarazione dei redditi, cancellando il vecchio impianto retributivo, calcolato sullo stipendio dei senatori stessi. Una variazione che portò a una riduzione delle pensioni dovute. Un adeguamento avviato nel 2012, sancito ufficialmente nel 2018 e che coinvolgeva solo i senatori eletti prima del 2012.
I vari ricorsi hanno visto accoglimenti, respinte e ora l’accoglimento definitivo, che comporterà il ripristino dei vitalizi tagliati e una spesa per le casse statali di decine di milioni di euro. La decisione è passata a maggioranza nel consiglio di garanzia del Senato, con l’astensione dell’esponente Pd Valeria Valente.
Questo voto è scandaloso e, notiamo, è stato reso possibile dall’astensione della senatrice Pd, che non ha voluto prendere posizione. Un suo voto contrario avrebbe portato a un pareggio nell’organismo e, forse, a nuove valutazioni. Una simile decisione, in questo periodo storico così pieno di problemi legati alla ricerca del lavoro e a retribuzioni dignitose, appare come un vero schiaffo alla povertà, un ceffone in viso ai giovani precari che quotidianamente vivono nell’incertezza e devono lottare per poche decine di euro in più nella loro busta paga. Qui, in un attimo, si tolgono dalle risorse pubbliche decine di milioni di euro per persone che possono già contare su una pensione presumibilmente solida.