Comune che fai? Il 1°Maggio non si lavora
Il Comune per legge ha possibilità di autorizzare aperture speciali nelle festività. Tra tutte le festività è stato scelto proprio 1° Maggio 2021, dal 1886 il 1°Maggio è la giornata internazionale dei lavoratori dove si manifesta, si sta con la famiglia o ci si riposa. Non capisco questa apertura e non vorrei che diventasse il famoso precedente per autorizzare il lavoro il 1°Maggio.
Il suo disappunto nasce dal fatto che a a Reggio Emilia parrucchieri, centri estetici e tatuatori potranno restare aperti l’1 maggio, giorno della festa dei lavoratori. Il Comune di Reggio Emilia con una deroga alla propria ordinanza che regolamenta il calendario delle aperture festive degli esercizi commerciali. L’atto degli uffici di piazza Prampolini ha accolto le richieste delle associazioni datoriali, che inizialmente premevano per l’apertura delle attivita’ anche il 25 aprile.
Ho raccolto le perplessità di CGIL, CISL e UIL che in questi giorni hanno mandato nota congiunta in cui si legge: “una decisione che snatura il senso e il valore intrinseco della festività del primo maggio mettendo questa data, con tutto il suo carico simbolico, in secondo piano”.
Queste le quattro domande che il consigliere rivolgerà in Sala del Tricolore al Sindaco Luca Vecchi:
1. La posizione del Sindaco e della Giunta di Reggio Emilia rispetto al 1°Maggio, se nella giornata della festa internazionale dei lavoratori sia giusto o sbagliato lavorare.
2. Il perché sia stato dato ascolto alle posizioni datoriali, considerando che non è una giornata di lavoro (da sempre considerata festiva) a cambiare gli equilibri di cassa delle imprese.
3. Queste aperture in un giorno festivo porteranno un maggiore afflusso nelle vie e strade di Reggio Emilia, se è stato valutato il tema delle norme sanitarie rispetto a questa scelta.
4. Se questa posizione per il 2021 si deve considerare assodata per il Comune di Reggio Emilia fino a fine legislatura (2024) o si tratta di una involontaria svista per tornare dal 2022 a riaffermare il diritto dei lavoratori a partecipare alle manifestazioni del 1° Maggio o a trascorre una giornata lontano dal lavoro.