Esistono uomini, ominicchi e quaquaraqua’ e io sono un uomo. Saluto il PD
Dopo 13 anni di militanza lascio da attivista e da consigliere comunale di Reggio Emilia il Partito Democratico ed entro per ora nel gruppo misto in Sala del Tricolore.
Una decisione che ho preso con il cuore pesante e che ho comunicato oggi all’aula in apertura dei lavori (in video collegamento) del Consiglio comunale.
Ho spiegato in apertura come motivazione generale il dissenso al Governo Draghi di larghe intese e ho spiegato di non volermi trovare “in imbarazzo” in un partito che lo sostiene.
Voglio essere libero per quelle che saranno le scelte future legate alle tematiche del lavoro e ai lavoratori. Il 31 Marzo finisce il blocco dei licenziamenti e siamo pronti a una stagione che di sicuro ci vedrà di nuovo in piazza come lavoratori per difendere i nostri diritti e contrastare la precarietà.
Non voglio più trovarmi in situazioni ambigue come quella del 2015 durante lo scontro voluto da Matteo Renzi per l’abolizione dell’Articolo 18 – il licenziamento senza giusta causa – dove con la CGIL, il mio sindacato al quale sono iscritto da quando lavoro, eravamo in piazza e poi a raccogliere le firme per i referendum.
Ma alla base dell’addio c’è la “cesura insanabile” che si e’ consumata col Pd provinciale sulla crisi del Governo Conte a fine gennaio, che si poteva appianare ma e’ mancata la volontà. Pietra dello scandalo un post su Facebook dove ho messo foto che ritraevano Matteo Renzi e il capogruppo dem alla Camera ed ex sindaco di Reggio Graziano Delrio, con il commento: “Il numero due di Renzi era Graziano Delrio. Ricordiamo il passato per migliorare il futuro”.
Un gesto da cui la segreteria provinciale del Partito Democratico ha preso ufficialmente “le distanze” in modo aspro da sfiducia. La strappo di Gigliola Venturini, Massimo Gazza, Antonella Incerti, Matteo Panari e Maino Marchi, mi porta a dire addio al PD.
Esistono uomini, ominicchi e quaquaraqua’ e io sono un uomo. E allora per coerenza e per una questione di dignita’ che non e’ orgoglio, preferisco andare e tenermi la dignità.
Ho parlato con le persone che mi hanno votato. A parte 7 persone le altre (mi hanno votato 900 persone) mi hanno detto di andare e penso che sia giusto anche nei loro confronti.
Nel Gruppo misto farò attività politica per quello che riguarda il mandato ma penso che sia arrivato il momento di riflettere anche su quella che può essere una conformazione che arrivi al 2024 con un approccio progressista, laico e anche di rappresentanza delle forze di sinistra, perché il PD per come l’ho conosciuto si è modificato e, per quanto ci siano persone meravigliose, non credo che possa essere una soluzione.
Ho sempre tenuto una grande attenzione al dialogo e con i cittadini della mia comunità, in questa seconda legislatura sono arrivato alla saturazione perchè la politica locale è diventata sempre più autoreferenziale e pasticciona, non ho più intenzione di giocarmi la faccia di fronte ai cittadini della mia comunità a queste condizioni. Non ultimo, per fare un esempio, la questione dell’antenna 4G nel quartiere Canalina, è stato fatto un errore metodologico e di partecipazione, io per coerenza ho dato ragione ai residenti.
Ci sarà da parte mia collaborazione sulle tematiche di lavoro, sui documenti di bilancio e spero che si possa trovare una mediazione, partendo come sempre dai contenuti che sono la cosa piu’ importante.