Più fondi per il 25 Aprile
Il 25 Aprile 2020 si svolgerà la Festa della Liberazione, nel suo 75° anno dalla sconfitta del nazifascismo storico in Italia. 1 italiano su 3 non sa cos’è il 25 Aprile. Per questo in Comune a Reggio Emilia daremo più fondi per questa festa civile.
Secondo i dati dell’Istituto EurometraMR di Milano, appena il 67% degli italiani sopra i 17 anni ricorda più o meno il significato della celebrazione. C’è poi il 33% che del 25 aprile ignora praticamente tutto, non sa cosa sia e se prova a dare una spiegazione sbaglia. Di questa porzione di italiani, il 15% non sa proprio cosa sia il 25 aprile, il 18% da interpretazioni alternative.
A ignorare cosa sia il 25 aprile però non sono i più giovani, che magari hanno studi scolastici più freschi, ma gli italiani dai 25 ai 45 anni. E non mancano i laureati: uno su quattro non è in grado di dare una risposta corretta.
Un’altra ricerca allarmante è quella di Eurispes che ci dice che per un italiano su sei non è mai esistita. Il rapporto 2020 ci dice che non soltanto perché il 15,6 per cento degli italiani nega che la Shoah sia mai avvenuta ma anche perché poi c’è un altro 16,1 per cento di italiani che dice sì, la Shoah c’è stata ma non è stata un fenomeno così importante. Nel 2004 il negazionismo riguardava il 2,7 per cento degli italiani .
Reggio Emilia che diede i natali al Tricolore della bandiera nazionale, è tra le città decorate di Medaglia d’Oro al valor militare per l’alto contributo dato alla guerra di Liberazione. Le sue tradizioni, ricche di opere e di lotte per la emancipazione dei lavoratori, consentirono di mantenere vive le speranze di libertà e di progresso sociale anche durante il ventennio della dittatura fascista. In mezzo al generale conformismo di quell’epoca, una coraggiosa minoranza di cittadini operò clandestinamente contro il fascismo, costituendo in tal modo la base su cui, caduto il regime mussoliniano, poggerà l’organizzazione politica e militare della lotta contro il nazifascismo.
II prezzo pagato da Reggio per l’opposizione al fascismo fu assai caro: 29 uccisi dalle “squadre d’azione” nere, 8 morti in carcere, 32 deceduti in seguito a percosse. A carico di 200 lavoratori antifascisti reggiani furono comminati dal Tribunale Speciale 1269 anni di carcere. Circa altrettanti furono gli anni inflitti dalla Commissione per il confino a carico di altri reggiani; molti espatriarono per sfuggire alle persecuzioni.
I caduti partigiani ricordati nel sacrario a fianco del Teatro municipale sono 626, mentre i civili uccisi nella provincia di Reggio nel corso della guerra di Liberazione furono oltre 1500.
Nelle pagine dell’Eurispes si legge anche che un italiano su cinque rivaluta Benito Mussolini. Per il 19,8 per cento, infatti «Mussolini è stato un grande leader che ha solo commesso qualche sbaglio», omettendo che fu proprio Benito Mussolini che nel 1938 emanò le leggi razziali, in linea con le altre affermazioni negazioniste contenute nel rapporto.
Occorre un maggiore investimento nel tramandare la memoria e i valori dell’antifascismo. E’ importante e necessario ricordare che la libertà di espressione, la libertà di associazionismo, perfino la stessa libertà di muoversi o di professare la propria fede, non sempre sono state un diritto per i cittadini del nostro Paese. Diritti cancellati nei lunghi anni della dittatura fascista che ci aveva portato alla seconda guerra mondiale, alla distruzione e all’umiliazione del nostro Paese.
Per questo in vista dell’importante appuntamento abbiamo deliberato in Sala del Tricolore di aumentare nel bilancio 2020 la dotazione economica per gli eventi, progetti nelle scuole e cerimonie promosse dal Comune per il 25 Aprile 2020, 75° anno della Liberazione dal nazifascismo.
PS: la Lega ha votato contro.