Alla scuola media Pertini
A Ottobre ho risposto alla chiamata dei giovani giornalisti del Pertini News, il laboratorio di giornalismo della scuola media Pertini del quartiere sud di Reggio Emilia. Volevano sapere cosa fa un consigliere comunale: cosa deve fare, quanto prende, come viene eletto, come funziona il Comune e tanto di più. Qui potete leggere l’articolo scritto dagli studenti.
Da qui abbiamo parlato di tantissimi argomenti complessi come mafia e ambiente, ho trovato dai bambini davvero attenti e preparati. Io sono andato da loro a scuola ma sarà un grande piacere rivederli Giovedì 7 Novembre in Sala del Tricolore per il secondo incontro.
Qui potete leggere la lettera che ho scritto agli studenti della Pertini dopo il primo incontro.
Cari ragazzi, care ragazze,
E’ stato un piacere conoscervi e confrontarmi con voi. Faccio i complimenti alle vostre insegnati e ai vostri genitori: siete stati attenti, capaci e mi avete incalzato con domande puntuali molto serie. Ma soprattutto faccio i complimenti a voi per la preparazione e la capacità di ragionamento. Spero di rivedervi tutti da me in Comune a Novembre.
Vorrei soffermarmi con voi su alcuni punti che vi hanno visto molto attenti: cosa possiamo fare noi direttamente in favore dell’ambiente e contro la mafia.
Per l’ambiente saranno tantissime le buone pratiche che avrete discusso a scuola sia prima sia dopo le grandi manifestazioni globali mosse dal coraggio della piccola Greta Thunberg. Potete ad esempio parlare con mamma e papà di alcune semplici azioni come usare borse di cotone al posto di quelle di plastica quando si fa la spesa, chiudere sempre i rubinetti dell’acqua e della luce quando si lascia una stanza, mettersi un maglione in più e abbassare la temperatura in casa dei caloriferi, mangiare più verdura, legumi e frutta rispetto alla carne (il ciclo di produzione di carne bovina è responsabile del 18% delle emissioni mondiali di gas serra, oltre a favorire per il suo sfruttamento intensivo la deforestazione) e soprattutto aiutare in casa con la raccolta differenziata. Più rifiuti differenziamo meno inquiniamo e quindi aiutiamo il pianeta.
In questi anni con il Comune di Reggio Emilia faremo 50.000 piantumazioni di nuovi alberi in città, con mamma e papà o con la vostra scuola potete partecipare anche voi! Potete sentire Legambiente Reggio Emilia e partecipare alle attività di piantumazione e pulizia dei parchi che vengono proposte più volte al mese.
Mi concentro ora sul tema più difficile: la lotta alla mafia. Lo faccio avvalendomi dell’aiuto di cinque punti scritti dall’associazione antimafia Cortocircuito. Dei ragazzi poco più grandi di voi che da anni si impegnano nella lotta alle mafie qui a Reggio Emilia e hanno fatto documentari diventati famosi in tutta Italia denunciando situazioni difficili del nostro territorio che poi sono state parte del famoso processo antimafia Aemilia di cui abbiamo parlato.
Nella lotta alle mafie certamente le istituzioni possono fare molto, ma cosa può fare un semplice cittadino
privo di responsabilità istituzionali o politiche? Cosa può fare
colui che non è né magistrato, né poliziotto, né parlamentare? Colui che magari
pensa con rassegnazione di essere “condannato” alla parte di spettatore. Ecco
qui cinque semplici azioni che ogni ragazzo e ragazza come voi può attuare ogni
giorno contro le mafie.
PRIMA AZIONE:
INFORMARSI IN MODO CRITICO. E’ fondamentale informarsi ed informare, se non si conosce un fenomeno non si è in
grado di fronteggiarlo e di combatterlo adeguatamente.
Tuttavia si tratta di un compito non facilissimo. I media spesso sono condizionati da molteplici aspetti di
convenienza editoriale e politica. Inoltre sono diversi i casi in
cui la stampa tende a derubricare probabili
fatti di mafia ad atti di
vandalismo. Per questo è fondamentale, oltre a informarsi
di più, informarsi da più
fonti; solo in questo modo è possibile formarsi un’idea più veritiera possibile su
un determinato fatto. Informandovi
da più fonti riuscirete ad essere giornalisti di voi stessi! Inoltre è
importante non prendere nessuna fonte, dal servizio
televisivo all’articolo di giornale, come oro colato, ma non
considerare una verità assoluta neanche un video di “youtube”. Essere
quindi curiosi, ma anche dubbiosi.
SECONDA
AZIONE: CONSUMARE IN MODO CRITICO. E’ possibile acquistare i prodotti delle terre confiscate alle mafie,
gestite prevalentemente da cooperative sociali di agricoltura biologica,
riunite a livello nazionale da “Libera Terra”. E’ un segnale importantissimo
perché spesso le terre dei mafiosi una volta confiscate vengono abbandonate:
questa è una sconfitta per lo Stato e così la gente può dire “meglio quando
c’era il mafioso”.
Inoltre si possono acquistare i prodotti nei negozi che aderiscono ad “Addiopizzo”. Consumando in maniera critica è come se andassimo a votare ogni volta che
facciamo la spesa. Infine, anche se può sembrare scontato e anche se
molte volte non è un fatto collegato alle mafie, bisogna sempre farsi fare lo
scontrino, perché diversi commercianti “si dimenticano” di farlo. Quelle sono
tasse che non pagheranno allo Stato, così facendo ne pagheremmo un poco di più tutti
noi.
TERZA AZIONE: PARTECIPARE AL VOTO.
Ancora è presto ma fatemi la promessa che nella vostra vita voterete sempre a ogni occasione possibile. Se non si sceglie si lascia che altri scelgano per noi. La mafia spesso offre i suoi pacchetti di voti alle elezioni: dalle comunali alle europee, per questo occorre partecipare al voto, incluso quello referendario. E’ importante cercare di scegliere i candidati “più puliti”, perché le mafie non sono ne’ di destra ne’ di sinistra, puntano sui candidati dove trovano spazio.
Indicare la preferenza è fondamentale, perché meno elettori usano il proprio voto di preferenza più facile sarà per pochi elettori vicini a un’organizzazione mafiosa fare entrare, ad esempio, in un consiglio comunale il proprio candidato.
QUARTA AZIONE: NON ACCETTARE SCORCIATOIE. Per combattere le mafie, bisognerebbe imparare a dire no alle tante scorciatoie che la vita offre ogni giorno, ai favori, alle raccomandazioni, preferendo “al puzzo del compromesso morale, il fresco profumo della libertà”, come auspicava il giudice, eroe antimafia, Paolo Borsellino.
QUINTA AZIONE: DENUNCIARE e PARTECIPARE. L’indifferenza è compromesso. Il silenzio degli onesti è il pericolo maggiore che ci sia per la democrazia. Ogni cittadino possa fare la sua parte, anzi debba fare la sua parte, contro il radicamento mafioso nella nostra città. Perché come dice il secondo paragrafo dell’articolo 4 della nostra bella Costituzione “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.” Quindi l’indifferenza è incostituzionale!
Occorre uscire dal silenzio e prendere parola. Abbiate sempre il coraggio di dire la vostra sia sul tema ambientale sia sul tema della lotta alla mafia, questo vuol dire fare politica. Tra di voi ci saranno di sicuro gli uomini e le donne che in futuro guideranno questa città, non perdete mai l’entusiasmo e l’energia che ho tanto apprezzato nel nostro primo incontro a scuola.