CasaPound da chiudere, un gesto per la democrazia

CasaPound da chiudere, un gesto per la democrazia

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Domenica c’è stata un’aggressione fascista contro il Centro Sociale Dordoni di Cremona. 
In 60 contro 7 hanno assaltano la struttura. La vita di Emilio, colpito dalle spranghe dei militanti di CasaPound, è appesa a un filo. Se siete laici sperate, se credete pregate.
Espressa la solidarietà, emergono due considerazioni: la prima legata all’uso della violenza come mezzo di azione politica e la seconda legata al neofascismo in Italia.
Il primo è un problema complesso che riguarda associazioni di diverso colore, che intendono una militanza totale e quindi anche fisica. Il metodo democratico presuppone tutti gli strumenti per cambiare la società, mentre la politica delle avanguardie di alzare il livello dello scontro sociale non ha mai funzionato. Ogni azione violenta allontana da chi la compie le persone e l’opinione pubblica. L’uso alle violenza è controproducente anche perché non si combattano i fascisti con i metodi dei fascisti, bisogna essere superiori.
Il secondo invece è molto più semplice: da antifascisti e democratici non dobbiamo permettere che associazioni e partiti politici di stampo fascista siano legittimate.
CasaPound Italia deve cessare di esistere. CasaPound va chiusa non solo per questo fatto specifico, ma per la lunga lista di eventi simili registrati in questi anni, che fanno di questa associazione un pericolo per la democrazia.
Sono numerosi i fatti di cronaca violenta che riguardano questa associazione. Riprendo ad esempio quello degli scontri di Piazza Navona a Roma nel 2008 dove vengono malmenati gli studenti delle scuole superiori di Roma in protesta contro la Riforma Gelmini, episodio che ha portato all’occupazione da parte di Casa Pound della sede RAI di Via Teulada. Questi sono i metodi degli autodefiniti “Fascisti del terzo millennio”.
casapoundCasa Pound è un movimento politico fondato a Roma a seguito di un’occupazione di uno stabile nel quartiere Esquilino, poi diventata associazione di promozione sociale, stessa categoria associativa dell’Arci per intenderci, nel 2008. Pensate a Cas Pound come a un centro sociale autogestito però di destra e molto ben organizzato. Attraggono i giovani delle periferie proponendo i classici modelli fascisti (obbedienza, Duce, culto del corpo, patria, famiglia) mischiati a elementi di solidarietà alla povertà e forme del movimentismo no global.
L’attenzione è massima, già dal 2009 qui a Reggio Emilia c’erano stati fatti di cronaca gravi. All’epoca avevamo raccontato la nascita di CasaPound sul territorio reggiano e in Italia con un documentario promosso dai Giovani Democratici.
Per ovviare alla tipica interpretazione letteraria e sbagliata del principio di Voltaire “Non sono d’accordo con te, ma darei la vita per consentirti di esprimere le tue idee”, che in questa epoca di politica pop potrebbe far passare i fascisti come ragazzi che alla fine amano la politica, riprendo il grande presidente della Repubblica (e partigiano) Sandro Pertini.
Parlando di democrazia e libertà, ha espresso un pensiero cardine per approcciarci ai movimenti di ispirazione fascista: “Dico ai miei avversari: io combatto la tua fede perché è contraria alla mia. Ma sono pronto a battermi sino al prezzo della vita perché tu possa esprimere liberamente i tuoi pensieri. Il fascismo invece per me non può essere considerato una fede politica, è l’antitesi delle fedi politiche, perché il fascismo opprime le fedi altrui”.
Istituzioni, forze politiche, associazioni, sindacati e cittadini: siate tutti antifasciti, non più solo il 25 Aprile o per le commemorazioni comandate ma prendete posizione quotidianamente sul tema del fascimo, non sottovalutatelo. Nei contesti di crisi economica questi movimenti trovano terreno fertile per raccogliere adesioni e spazi per le proprie azioni (vedi Alba Dorata in Grecia). La questione della deriva neofascista riguarda tutti, non possiamo aspettare la prossima testa spaccata per indignarci.

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