Dario De Lucia: “La cannabis va legalizzata. Meloni sbaglia con il proibizionismo”
Trattare la cannabis light come una droga pesante è un errore che l’Italia non può permettersi di fare
La recente decisione del governo Meloni di vietare la cannabis light tramite un emendamento al Ddl sicurezza rappresenta un approccio miope e dannoso per l’economia italiana. Questo provvedimento, che equipara la cannabis light alla cannabis tradizionale, ignora le differenze sostanziali tra questi prodotti e le droghe pesanti. La cannabis light, con un contenuto di THC inferiore allo 0,2%, non possiede effetti psicotropi significativi ed è ampiamente utilizzata per scopi industriali, terapeutici e ricreativi in molte nazioni europee.
L’emendamento è stato approvato con i voti favorevoli dei partiti di maggioranza che sostengono il governo, tra cui Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Questa scelta penalizza un settore economico in crescita, mettendo a rischio oltre 11.000 posti di lavoro e un fatturato annuo di 150 milioni di euro. Inoltre, la decisione potrebbe favorire il mercato nero, annullando i progressi fatti nella regolamentazione del settore.
Mentre il governo italiano adotta una linea repressiva, molti paesi in Europa stanno percorrendo una strada opposta. Nei Paesi Bassi, in Germania, Lussemburgo, Portogallo e Spagna, la cannabis è stata legalizzata o depenalizzata, riconoscendo i benefici economici e sociali della regolamentazione piuttosto che della proibizione È fondamentale comprendere che la repressione non risolve le problematiche legate all’uso di sostanze, ma anzi le aggrava. Il governo dovrebbe invece adottare politiche che favoriscano l’innovazione e la crescita economica, considerando le esperienze positive di altri paesi.
Il Governo Meloni deve riconsiderare la sua posizione, a favore di una legislazione che sostiene il settore della cannabis light, protegge i posti di lavoro e garantisce la sicurezza dei consumatori. Trattare la cannabis light come una droga pesante è un errore che l’Italia non può permettersi di fare.
Lo ripeto: serve una revisione urgente delle normative, affinché rispecchi una realtà scientifica e sociale più accurata e moderna.