Salario minimo, Coalizione Civica: «Dopo anni di battaglia politica, anche Reggio Emilia può allinearsi alle grandi città italiane»

Salario minimo, Coalizione Civica: «Dopo anni di battaglia politica, anche Reggio Emilia può allinearsi alle grandi città italiane»

“Lunedì 20 ottobre in aula la nostra proposta per il salario minimo comunale.”

«Lunedì 20 ottobre arriverà finalmente in discussione in Consiglio comunale la nostra proposta per introdurre un salario minimo comunale negli appalti e nei servizi esternalizzati del Comune di Reggio Emilia» — annunciano i consiglieri Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli (Coalizione Civica).

“All’inizio della legislatura fu respinta. Ora c’è una svolta. A inizio mandato — ricordano i consiglieri — presentammo una mozione che chiedeva di garantire una soglia minima di 9 euro lordi all’ora per tutti coloro che lavorano attraverso appalti, subappalti o società partecipate del Comune. La maggioranza la respinse. Fu una decisione incomprensibile sul piano politico e sociale.»

Un cambio di posizione da cogliere!

Dopo mesi di pressioni, confronti pubblici e interlocuzioni, Coalizione Civica segnala un cambio di posizione: «Oggi registriamo un’apertura da parte del sindaco Massari, oltre alla nostra proposta ne è stata depositata una gemella fatta dalla maggioranza. È un passaggio politico rilevante di cui siamo felici: significa riconoscere che un’Amministrazione può scegliere di non alimentare lavoro povero attraverso i propri contratti.»

Come le altre città, Reggio Emilia non è la prima

Coalizione Civica cita le esperienze già attuate in altre città italiane:

-Bologna ha inserito una soglia salariale minima nei propri bandi pubblici.
-Milano ha vincolato gli appalti comunali all’applicazione del contratto corretto e di una paga minima dignitosa.
-Roma ha attivato un tavolo con sindacati e operatori per garantire standard minimi retributivi nei servizi esternalizzati.
-Napoli e Bari hanno introdotto bandi con clausole sociali che impediscono l’utilizzo di contratti al ribasso e tariffe sotto soglia.

«Non si tratta di un gesto simbolico — osservano De Lucia e Aguzzoli — ma di una scelta amministrativa concreta: chi lavora per l’ente pubblico deve essere pagato in modo giusto e verificabile.»

Una battaglia che si combatte da anni

«Coalizione Civica combatte da anni questa battaglia, con coerenza, dentro e fuori il Consiglio. Abbiamo ripresentato la proposta, aggiornandola ai riferimenti giurisprudenziali europei e nazionali, e chiediamo che Reggio Emilia compia un passo di civiltà: i soldi pubblici non possono finanziare lavoro sottopagato.

«Il Consiglio comunale sarà chiamato a una scelta chiara. Non basteranno più le parole. Servono atti: indicare nei bandi il contratto giusto da applicare, fissare una soglia minima sotto la quale nessun lavoratore deve scendere e aprire un tavolo permanente di monitoraggio. Reggio Emilia può unirsi alle città che hanno già scelto di stare dalla parte del lavoro dignitoso.»

LA MOZIONE:
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