
La più classica spartizione di potere: le nomine ACER
Coalizione Civica chiede che vengano premiati il merito e i curricula, non le appartenenze politiche. Basta nomine “calate dall’alto”
Abbiamo chiesto questo consiglio comunale straordinario sulle nomine di ACER, consapevoli che il PD e i suoi alleati si sarebbero arroccati nella difesa delle scelte di corrente. Non rileviamo alcun cambiamento.
Dopo un’estate rovente, segnata dalla malagestione dell’incendio Inalca, dalla mancata riapertura delle trattative con Max Mara per il Polo della Moda, dal fuggi-fuggi dei dipendenti comunali e dall’aumento delle famiglie che si rivolgono ai poli sociali, abbiamo visto la concentrazione del sindaco Massari e del suo team su altro: dispensare incarichi per tenere in piedi la larga coalizione che va dai centristi ai centri sociali.
Così hanno trovato “un posto al sole” Guidetti di Azione, Sassi di Più Europa, Manghi di Italia Viva, ma anche gli amici della corrente Schlein, capitanata da De Franco, che ha garantito un incarico ben retribuito a Federico Amico, politico non rieletto in Regione.
“In Acer? La più classica spartizione di potere”
Fabrizio Aguzzoli, consigliere comunale di Coalizione Civica, dichiara:
“Quello che è accaduto con ACER non è discontinuità, ma la più classica spartizione di potere. La nomina di Federico Amico alla presidenza, nonostante la bocciatura elettorale, è un segnale chiaro: nel PD non si lascia indietro nessuno, anche a scapito delle competenze necessarie per guidare un ente così delicato. Ancora più gravi le forzature nello statuto per nominare Camilla Verona vicepresidente, nonostante i rischi di inconferibilità previsti dalla legge Severino. E infine, la scelta di Federica Zambelli, in evidente conflitto per i suoi rapporti con cooperative partner di ACER. Questa non è politica al servizio della città, ma l’ennesima commedia da manuale Cencelli.”
Dario De Lucia, consigliere comunale di Coalizione Civica, aggiunge:
“Avevamo chiesto una manifestazione di interesse pubblica, per selezionare figure tecniche e competenti, capaci di scelte coraggiose. In gioco ci sono 14,5 milioni di euro di crediti da esigere e oltre 400 appartamenti da ristrutturare, fondamentali per ridurre un’infinita lista d’attesa che penalizza chi ha i requisiti per una casa popolare. Le risposte del sindaco Massari e della sua maggioranza sono state invece solo attacchi al governo Meloni, evitando accuratamente di entrare nel merito delle loro scelte. Una politica così non risolve i problemi delle famiglie reggiane.”
Nel frattempo, la città continua a vivere emergenze abitative, con graduatorie bloccate e manutenzioni in ritardo. Coalizione Civica continuerà a battersi per un modello di gestione pubblico, trasparente e partecipato, che metta al centro i bisogni delle famiglie reggiane.